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Il Superbonus 110% è una misura di incentivazione introdotta dal D.L. “Rilancio” 19 maggio 2020, n. 34, che punta a rendere più efficienti e più sicure le nostre abitazioni. Il meccanismo prevede che gli interventi possano essere svolti anche a costo zero per il cittadino!

Agevola i lavori di efficientamento energetico;

L’incentivo consiste in una detrazione del 110% che si applica sulle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 settembre 2022 per le unifamiliari fino a tutto il 2023 per i condomini.

Per poter godere del Super Ecobonus è necessario effettuare almeno un intervento cosiddetto “trainante”. Gli interventi trainanti consistono nell’isolamento termico dell’involucro dell’edificio, che sia plurifamiliare o unifamiliare, nella sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati, nella sostituzione degli impianti termici su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.

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L’agevolazione consiste in una detrazione d’imposta, del 60% delle spese sostenute nel 2022, per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in determinate zone, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna.

La Legge di Bilancio 2022, infatti, ha esteso questa detrazione fino al 31 dicembre 2022, con aliquota ridotta al 60 per cento.

Sono ammessi al beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi.

In particolare, si tratta delle zone A e B individuate dall’articolo 2 del decreto n. 1444/1968 del Ministro dei lavori pubblici:

  • la prima (zona A) include le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi
  • la seconda (zona B), invece, include le altre parti del territorio edificate, anche solo in parte, considerando tali le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non è inferiore al 12,5% della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale è superiore a 1,5 mc/mq.

Se i lavori di rifacimento della facciata, quando non sono di sola pulitura o tinteggiatura esterna, riguardano interventi che influiscono dal punto di vista termico o interessano oltre il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio, è richiesto che siano soddisfatti i requisiti di cui al decreto Mise 26 giugno 2015 (“Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”) e quelli, relativi ai valori di trasmittanza termica, indicati alla tabella 2 allegata al decreto Mise 11 marzo 2008. In queste ipotesi, l’ENEA effettuerà controlli sulla sussistenza dei necessari presupposti, secondo le procedure e modalità stabilite dal decreto interministeriale 11 maggio 2018.

Si applicano le disposizioni del decreto Mef n. 41/1998, ossia il regolamento in materia di detrazioni per le spese di ristrutturazione edilizia.

Cessione del credito e opzione per il contributo sotto forma di sconto

 

Ai sensi dell’articolo 121 del decreto-legge n. 34 del 2020 (c.d. Decreto Rilancio), i soggetti che sostengono spese per gli interventi di recupero o restauro della facciata degli edifici possono optare, in luogo dell'utilizzo diretto della detrazione spettante, alternativamente:

  • per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d'imposta, di importo pari alla detrazione spettante, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari
  • per la cessione di un credito d'imposta di pari ammontare, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.
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Analizziamo nello specifico che cos'è il bonus ristrutturazioni. Si tratta di un'agevolazione fiscale regolata dall'articolo 16-bis del Dpr 917/86 Tuir, che viene concessa per gli interventi di ristrutturazione edilizia. La detrazione IRPEF corrisponde al 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di 96.000€.

L'ultima legge di bilancio ha confermato l'entità della detrazione, prorogandola sino al 31 dicembre del 2021. Dal 1 luglio 2019 è stata consentita la richiesta di uno sconto immediato sul costo della spesa, invece della detrazione Irpef.

Le modalità di accesso al bonus ristrutturazione rimangono invariate rispetto agli anni precedenti. Il pagamento delle spese dovrà essere effettuato solo tramite bonifico parlante da parte del contribuente, riportando l'apposita dicitura. In seguito all'ottenimento di tutta la documentazione necessaria si avrà il diritto alla detrazione. Le spese possono ammontare fino ad un massimo di 96.000€, a patto che l'importo complessivo dell'agevolazione venga suddiviso in 10 rate annuali della stessa entità. Bisogna tenere presente che le prime quote sono detraibili a partire dall'anno fiscale successivo a quello in cui le spese sono state sostenute. Se l'intervento di ristrutturazione è stato effettuato nel 2020, si potrà fruire della prima detrazione all'atto della dichiarazione dei redditi del 2021.

Quali sono le spese contemplate dal bonus ristrutturazioni?

Prima di dare avvio ai lavori è bene aver presente l'elenco delle spese ammesse dal bonus ristrutturazioni 2021. Innanzitutto sono compresi gli interventi di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria, i lavori di restauro e risanamento conservativo. Tutte queste opere di ristrutturazione sono indicate nel Dpr 380/2001 all'articolo 3, lettere a, b, c e d e sono estensibili sia alle parti comuni degli edifici residenziali che alle singole unità abitative, a prescindere dalla categoria catastale a cui appartengono.

Nel caso in cui l'immobile sia stato danneggiato a seguito di una calamità naturale, gli interventi di riparazione saranno inclusi nel bonus ristrutturazioni, così come tutte le spese per lavori la cui finalità sia quella di adattare l'edificio alla mobilità, interna ed esterna, per portatori di handicap gravi, tramite l'installazione di strumenti idonei.

Il bonus ristrutturazioni è fruibile anche per coloro che decidano di intervenire sulla sicurezza dell'abitazione, prevenendola da atti illeciti: spese per l'acquisto di cancelli, porte blindate e strumenti di videosorveglianza rientrano nell'elenco delle detrazioni.

Tra i vari interventi inclusi nei bonus, compaiono:

  • lavori per la riduzione dell'inquinamento acustico;
  • lavori finalizzati al risparmio energetico;
  • miglioramenti delle misure antisismiche;
  • bonifiche dall'amianto;
  • miglioramento della sicurezza domestica (riparazione prese, sostituzione tubi del gas, ecc.);
  • installazione di vetri anti-infortunio e corrimano;
  • apparecchi di rilevazione gas e fumo.

Nel computo delle spese detraibili, oltre all'esecuzione dei lavori di ristrutturazione, rientrano anche le seguenti:

  • spese di progettazione e per prestazioni da parte di professionisti;
  • costi per la messa in regola di impianti elettrici e a gas;
  • acquisto materiali;
  • certificazioni di conformità in seguito ai lavori;
  • perizie e sopralluoghi;
  • IVA, bollo, concessioni, autorizzazioni e denunce per l'inizio dei lavori;
  • oneri di urbanizzazione;
  • spese relative ad interventi e adempimenti finalizzati all'ottenimento degli interventi agevolati.

Verranno escluse, invece, le spese relative a traslochi o alla custodia dei mobili.

Requisiti per beneficiare del bonus ristrutturazioni

Per poter beneficiare del bonus ristrutturazioni 2021 è sufficiente essere contribuenti assoggettati all'Irpef o all'Ires. La residenza in Italia è un parametro indifferente. I benefici non ricadono unicamente sul proprietario dell'immobile. A seconda delle situazioni bisognerà valutare il numero di soggetti che partecipano alle spese o fruiscono della casa per cui si stanno effettuando le spese.

Anche i familiari conviventi trarranno dei benefici dalle detrazioni (coniugi, componenti dell'unione civile, parenti entro il terzo grado di parentela e affini entro il secondo grado). Di fronte a casi di coniugi separati, qualora risultassero entrambi assegnatari dell'immobile, i bonus ricadrebbero su entrambi, così come nel caso di un convivente more uxorio. Chi ha diritto al bonus ristrutturazioni 2021 sono:

  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di un diritto di godimento;
  • locatari;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • imprenditori individuali (unicamente per l'immobile, non per motivi strumentali o merceologici);
  • soggetti che producono forme di reddito in associazione (società semplici a nome collettivo, imprese familiari, ecc.)
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